Questo blog è nato in occasione di una polemica apertasi a Reggio Emilia contro chi vorrebbe togliere risorse pubbliche alla cultura a causa della crisi, con il risultato di costringere alla chiusura la Fondazione I Teatri, l'Istituto Superiore di Studi Musicali - AFAM "Achille Peri" e ridimensionando Fotografia Europea. Siamo i primi a invocare una razionalizzazione delle spese per preservare servizi essenziali, ma non può passare l'idea gretta che investire in cultura non abbia rilevanza sociale. La storia di Reggio Emilia è la dimostrazione dell'esatto contrario di tale equivocato e rudimentale modello di pensiero. Senza contare inoltre che laddove si investe in cultura, formazione e ricerca si dimostrano anche positive ricadute economiche per i territori, con tanto di valori del Pil più alti. Gli scenari economici, da quando Re_Pensante è nato, sono addirittura peggiorati, diventa allora ancora più importante presidiare i valori che ci ispirano.

giovedì 29 settembre 2011

Il quotidiano Reggionline.com segnala l'apertura del nostro blog con grande equilibrio


Il quotidiano Reggionline.com ha tempestivamente segnalato l'apertura del nostro blog rendendo conto della notizia con ottima precisione e sintesi. Un esempio di buon giornalismo che non può che fare piacere.

Pesantissima affermazione sul Peri di Daniele Ferrari

Sulla Gazzetta di stamane, giovedì 29/9, rispondendo in lettera all'intervista rilasciata da Gabrielangela Spaggiari, il vicesindaco di Bagnolo, dopo essersi definito "assiduo frequentatore di sale da concerto nonché pianista", afferma testuali parole «Quando operai o figli di operai frequentano il Peri o hanno tentato di frequentarlo essendone espulsi perché ritenuti, non si sa sulla base di cosa, "poco portati" per la musica?».

mercoledì 28 settembre 2011

Franca lettera di Bruno Borghi all'assessore Catellani

Il Presidente dell'Accademia Nazionale di Danza ed ex direttore de I Teatri, Bruno Borghi - uno dei firmatari del nostro documento - ha indirizzato all'assessore alla Cultura Giovanni Catellani una lettera franca e propositiva per spronarlo a perseguire con determinazione un confronto che riesca a "stanare tutti e che tolga la città dal torpore nel quale da tempo vive" a proposito di un dibattito serio e alto sui temi della politica culturale. L'intervento è venuto dopo che sui giornali era stata data notizia del fatto che l'assessore Catellani aveva manifestato la sua disponibilità a rimettere la propria carica nelle mani del Sindaco. 

Le puntualizzazioni del sindaco Delrio confermano l'utilità della nostra presa di posizione

Apertura dei giornali incoraggiante stamane, mercoledì 28 settembre 2011: il sindaco Delrio, alla conferenza stampa di presentazione del cartellone lirico, ha ieri ribadito la sua concezione della cultura come "infrastruttura in continua crescita. Con la cultura - ha affermato - si mangia e non solo per l'indotto economico". Ha citato Robert Kennedy "Il benessere non si misura con il PIL ma dal sorriso dei nostri figli" e affermato che "Non si può pensare alla cultura come un corpo estraneo al benessere, che ingloba servizi sociali all'altezza, buona urbanistica e, per l'appunto, la cultura. La città respira con tanti polmoni uno dei quali è proprio la cultura. Non è certamente togliendone uno che respirerà meglio".


Ci piace notare che se il Sindaco della città ha sentito il bisogno di puntualizzare questi concetti, significa che il pericolo di una deriva pseudoculturale perseguita da alcune parti politiche è reale, quindi la nostra rapida presa di posizione pubblica e quella vigorosa degli studenti del "Peri", nonché del direttore dell'Istituto Superiore Andrea Talmelli, sono state fondamentali nei modi e nelle tempistiche per fare argine a tale scadimento nell'immediato.

Segnaliamo l'intervista sulla Gazzetta di Reggio a Gabrielangela Spaggiari, docente dei corsi di Propedeutica del "Peri", che puntualizza per la città e per il signor Daniele Ferrari, assessore alla "cultura" nonché vicesindaco del Comune di Bagnolo, a quanto pare all'oscuro di ciò, quello che Reggio ha messo in campo in questi anni proprio a proposito di formazione artistica giovanile e dei più piccoli. Puntualizzazioni utili crediamo anche per l'Assessore Matteo Sassi, che invitiamo ad assistere ai prossimi concerti così che possa rendersi conto di persona della dimensione sociale di questa realtà, cosa che potrà percepire anche semplicemente dall'atmosfera di partecipazione e commozione che si crea regolarmente ad ogni evento.

martedì 27 settembre 2011

Un "mostro sacro" che potremmo non vedere mai più...
Secondo una definizione cara all'assessore Matteo Sassi («Basta coi mostri sacri!») Maurizio Pollini è uno dei geni dell'interpretazione che non dovremmo più ospitare al teatro Valli di Reggio Emilia. Tanto c'è youtube no? Che differenza fa in fondo? Ma cosa intenderà l'assessore per "mostri sacri"????? E soprattutto chi lo avrà convinto che questi sono concerti dal costo di "diverse centinaia di migliaia di euro?"



Le inspiegabili esternazioni del vicesindaco di Bagnolo

A sostegno della posizione dell'assessore Matteo Sassi, sempre naturalmente glissando sulla gravità della frase incriminata che auspicava l'eventualità che il Comune di Reggio Emilia tagliasse risorse a Teatri e Conservatorio causandone inevitabilmente la chiusura, l'Assessore alla cultura di Bagnolo in Piano ha fatto affermazioni inspiegabili se non attraverso una sua scarsa conoscenza della storia e del presente del territorio reggiano.
Ci permettiamo tra parentesi di dichiararci un po' indignati da questo signore che ci ha definiti "sedicenti intellettuali ipergarantiti", frase che riteniamo grave e offensiva. Non ricordiamo a Reggio Emilia amministratori che abbiano insultato dei cittadini che firmandosi avevano espresso una propria opinione sui mezzi di informazione (l'osservazione valga anche per l'assessore Matteo Sassi, che ci ha definiti in guisa di talebani).

Il politichese delle affermazioni dell'assessore Sassi

Nella prima intervista pubblicata dalla Gazzetta di Reggio, l'assessore Matteo Sassi ha inserito tra frasi apparentemente ragionevoli e aperte un concetto devastante che successivamente non ha più riformulato, forse viste le reazioni che ha ovviamente provocato. Perché alcuni cittadini si sono mostrati inconsapevoli della gravità di quella frase precisa e hanno preso le sue parole tutto sommato come non allarmanti?

La nostra lettera integrale inviata alla Gazzetta di Reggio