Questo blog è nato in occasione di una polemica apertasi a Reggio Emilia contro chi vorrebbe togliere risorse pubbliche alla cultura a causa della crisi, con il risultato di costringere alla chiusura la Fondazione I Teatri, l'Istituto Superiore di Studi Musicali - AFAM "Achille Peri" e ridimensionando Fotografia Europea. Siamo i primi a invocare una razionalizzazione delle spese per preservare servizi essenziali, ma non può passare l'idea gretta che investire in cultura non abbia rilevanza sociale. La storia di Reggio Emilia è la dimostrazione dell'esatto contrario di tale equivocato e rudimentale modello di pensiero. Senza contare inoltre che laddove si investe in cultura, formazione e ricerca si dimostrano anche positive ricadute economiche per i territori, con tanto di valori del Pil più alti. Gli scenari economici, da quando Re_Pensante è nato, sono addirittura peggiorati, diventa allora ancora più importante presidiare i valori che ci ispirano.

Perché questo blog



Un assessore al sociale del Comune di Reggio Emilia ventila intervistato la chiusura di Teatri e Conservatorio per la crisi. Un gruppo di cittadini degli ambienti artistici e intellettuali protesta sui giornali temendo una deriva populista incapace di scorgere il valore sociale dei servizi culturali e della formazione e lui li tratta come talebani, glissando nelle repliche sulla precisa e inequivocabile frase pronunciata. Questo blog è il luogo di riferimento dei firmatari del documento di protesta, villipesi e insultati prima dall'assessore poi da un collega di un Comune limitrofo (che ha definito i cittadini firmatari "sedicenti intellettuali ipergarantiti") che con le loro affermazioni mostrano di non conoscere neanche le attività e il livello delle strutture che attaccano, la storia civile del territorio che governano. Reggio Emilia è ancora una città dove si sa dibattere democraticamente e fare progetti nella convinzione del valore sociale della cultura, della formazione artistica, della ricerca? O saremo travolti anche qui dalla rudimentale logica aberrante del "con la cultura non si mangia"?
           

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